La frutta martorana deve il suo nome alla chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio, detta anche della Martorana, che si trova nei pressi del monastero benedettino fondato dalla nobildonna Eloisa Martorana nel 1194.
Secondo una nota tradizione, le monache, per abbellire il giardino del convento per la visita del papa, crearono i frutti di marzapane per sostituire quelli veri che erano stati raccolti.
Oggi l’abilità e la fantasia dei pasticcieri ha dato vita a forme davvero straordinarie, dalla frutta si passa al pesce, a invitanti crostacei e polpi, per arrivare al famoso panino con la milza o al pane e panelle o ad appetitosi piattini di pasta con i broccoli o con i piselli, tutto rigorosamente di pasta reale.
Tradizionalmente, la frutta martorana viene regalata ai bambini per la Festa dei Morti nel tipico “cannistru” insieme ad altri biscottini e dolcini che non possono mancare in questa occasione, come il misto e le ossa di morto. Ancora oggi viene spesso preparata in casa e diventa un’occasione di divertimento per grandi e piccini che sbizzariscono la loro fantasia nel colorare i frutti e le altre preparazioni.
Di martorana, o pasta reale, sono pure le pecorelle che si preparano in occasione della Pasqua.
Ingredienti:
1 kg di farina di mandorle
1 kg di zucchero a velo
100 g di glucosio
150 ml d’acqua
8 gocce di aroma di mandorla
una bacca di vaniglia
Amalgamare tutti gli ingredienti e lavorare il composto fino ad ottenere un impasto piuttosto omogeneo.Con gli appositi stampini, o semplicemente lavorando la pasta con le mani, formare i frutti e sistemarli su uno strato di farina per farli asciugare qualche giorno.