Rizzi, pateddi e granci: assai spenni e picca manci!
Così recita un vecchio adagio palermitano. In effetti questi piatti sono ormai considerati cibo di lusso ma non si può dire che ci si sazi mangiandone un abbondante piatto.
Per mangiare un ottimo piatto di polpo bollito, ricci, cozze o altri fruti di mare si va a Mondello, a Sferracavallo o in via Messina Marine. I chioschi dei purpari sono spesso semplici bancarelle, con tavolini all’aperto e tovaglie di carta ma il prodotto che offrono è sicuramente un prezioso regalo del mare.
Spesso è possibile ordinare anche un piatto di spaghetti ai ricci, cosicchè un gustoso spuntino si trasforma in una deliziosa cena. Il tutto va rigorosamente annaffiato con birra ghiacciata.
I ricci
I ricci vanno mangiati crudi e freschissimi. Appena pescati si sente ancora il sapore del mare. Quello che si mangia del riccio sono le uova che si trovano all’interno. Semplicemente spaccati a metà, con qualche goccia di limone spremuto, si raccoglie il purpureo contenuto con un cucchiaino o, meglio ancora con un pezzetto di pane. E’ per questo che vengono di solito serviti con un cestino di pane.
Il polpo bollito
Ci vogliono tre calate per un polpo cucinato a regola d’arte!
Il purparo lo sa bene: il polpo va prima battuto per renderlo più tenero, e al momento di cuocerlo, va tenuto per la testa immergendo i tentacoli tre volte nell’acqua bollente prima di lasciarlo cadere nella pentola. In tal modo i tentacoli si arricciano e, una volta cotto, il polpo avrà assunto la classica forma.
Viene bollito in acqua salata, tagliato a piccoli pezzi e servito in grandi piatti di ceramica decorati a mano (fangotti). Si mangia caldo con una spruzzata di limone. Non disdegnate di assaggiare la testa, ma senza svuotarla!
Le cozze
Le cozze, in passato, venivano servite crude, condite solo con limone spremuto, ma poi, a causa delle epidemie di colera, si prese l’abitudine di cuocerle. E così nacquero le cozze scoppiate.
Devono essere ancora vive quando vengono cotte e quelle che restano chiuse non vanno consumate perchè probabilmente erano già morte prima di cuocerle.