Secondo la tradizione culinaria palermitana non può esserci Festino senza babbaluci!
Lungo le strade che il Carro di S. Rosalia percorre dal Palazzo dei Normanni al Foro Italico, e soprattutto al Foro Italico, dove si conclude la processione e si aspettano i giochi pirotecnici, si collocano bancarelle e banchetti di vendita dei piatti tipici della cultura popolare palermitana e non mancano certamente i banchetti con i babbaluci che devono essere rigorosamente accompagnati da un buon bicchiere di vino mai da acqua perchè come recita un detto siciliano “cu mancia babaluci e vivi acqua , sunati li campani picchì è mortu”
I babbaluci sono piccole lumache dal guscio chiaro con striature nere o marrone.
La ricetta
1 kg. di babbaluci
1 testa di aglio
1 mazzo di prezzemolo
Olio extravergine d’oliva
Sale
Pepe
Lasciate per qualche giorno le lumache a spurgare dandogli da mangiare del pangrattato, altrimenti potrebbero risultare amarognole.
Lavatele ripetutamente e abbondantemente sotto l’acqua corrente e se è possibile ponetele per qualche ora al sole in una bacinella con dell’acqua per farle uscire. Quindi mettetele in una pentola capiente ricoperte d’acqua, bagnate il bordo della pentola e passatevi del sale per evitare che le lumache escano. Fatele cuocere prima a fiamma bassa fino a quando non escono dal guscio, quindi aumentate la fiamma, aggiungete abbondante sale e portate a bollore. Lasciate cuocere per circa dieci minuti, scolatele e sciacquatele sotto l’acqua corrente.
Intanto in una larga padella o un tegame mettete abbondante olio e soffriggete il trito d’aglio e prezzemolo. Aggiungete i babbaluci e pepe a piacere, aggiustate di sale, lasciate insaporire per qualche minuto e infine aggiungete ancora una spolverata di prezzemolo tritato.